Monday 21 April 2008

Delhi? Festival della spazzatura

Ciao a tutti,

dopo essere scampata a un disastro aereo con Aeroflot (daje sto a scherzà!), sono arrivata a Delhi nel bel mezzo della notte! L'aeroporto è simile a un ex capannone continuamente in costruzione, all'interno del qualche si percepisce la consistenza dell'aria all'esterno: densa, densa...di batteri!
All'uscita ogni sospetto di inquinamento atmosferico viene confermato dalla strana nebbia che avvolge il paesaggio, formato da un esercito di moto, riksja e veicoli di tutti i modelli e per tutti i gusti, compresi quelli per masochisti. Ci sono certe carcasse sulle autostrade di Delhi, che fanno invidia a quelle di Cuba!

Mi intrufolo in un furgoncino dalla targa dipinta (fantastico!) che sarebbe il mio taxi e faccio il mio ingresso a Pahar Ganj vecchia parte della città, vedo di tutto: mucche a riposo, caprette che saltellano allegramente, gente che dorme in mezzo alla strada, quantità allucinanti di spazzatura, sterco santo (di vacca) e ogni tipo di rifiuti. Tipo la scia di rifiuti che lasciano i mercati a chiusura giornata. Un lezzo quasi fatale, per chi arriva dalla profumatissima Amsterdam ;-)
Dettaglio: in teoria l'India ha la guida a destra, come in UK, ma in pratica basta strombazzare un po' per avere la precedenza su tutto e su tutti, mucche comprese. Un romano reagirebbe automaticamente con una soave risposta: "aho, ma che c**** te soni!". Tale affermazione ha accompagnato i miei pensieri in svariate occasioni, all'inizio...
Nel mio hotel, che si affaccia sulla strada del bazar, si sentono tutti i rumori della strada e per dormire senza cuocersi (temperatura corrente 25 gradi!) bisogna azionare uno strano ventilatore a soffitto che emette degli strani cigolii! Non vi nascondo che ho avuto timore che mi rovinasse addosso mutilandomi. Lo so, sono tragica... sfiorando anche la drammatrucidità

Ovviamente sono turista e ce l'ho scritto in faccia, quindi attiro ogni tipo di mendicante e di commerciante, dal bambino con la testa fasciata (apposta) al tizio che mi chiude a chiave nella sua libreria da sola, perchè cosí posso scegliere in pace quello che mi pare. In una libreria non mi sento sotto sequestro, ma vi confesso che fa strano. Poi quando appare il turista, saltano fuori le guide turistiche esperte, uffici informazioni ambulanti in miniatura (ragazzini) e ogni sorta di imprenditori creativi...Infatti ho deciso di fare un investimento: domani vado al bazar a comprarmi un bel sari fucsia e giallo e mi faccio satmpare in fronte il bindi (bollino rosso), così provo a spacciarmi per indiana.

Insomma l'avventura ha avuto inizio e con essa la corrispondenza epistolare con tutti voi.
Spero di colorare le prossime mail con dettagli piu simpatici di questi!

Un abbraccio a tutti dalla fantastica India!

xSilvi@

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